mercoledì 29 dicembre 2010

Detective NewCastleBrown parte II

Detective NewCastleBrown
hardboiled gothic meaning-less noir
parte II

Oscurità, orribili tenebre e dovete credermi, totale assenza di tartine al prosciutto.
Questo mi stava aspettando nel luogo gelido dove mi stavano trascinando.
Stavo calorosamente abbracciando il pavimento, quando finalmente la porta si chiuse e chi mi aveva portato lì era rimasto dall'altra parte. Nonostante la cosa mi parve un tantinello sgarbata, lasciai perdere e mi dedicai allo sforzo di aprire gli occhi.
La stanza vacillava in modo parecchio sconveniente.
Provai a mettermi seduto.
La stanza fece una capriola meravigliosamente coordinata.
Cercai di alzarmi.
La stanza si esibì in un doppio carpiato con avvitamento finale, ma dopo alcune acrobazie le cose si stabilizzarono ed ebbi modo di osservare con maggiore chiarezza lo spazio che mi circondava.
E fui colto dall'orrore.
Tendine rosa a pois verdi su tutte le finestre.
No anzi: niente finestre. Sembrava un obitorio.
No anzi: lo era. E un cadavere stava steso di fianco a me, sull'alluce l'etichetta diceva: 'assassinato da poco'.
Sorvolando sulla scarsa professionalità di chi aveva redatto l'etichetta sollevai il cadavere quel tanto che bastava per farlo restare seduto. Gli guardai il viso. Sembrava che la morte non fosse riuscita a togliere l'espressione ebete che doveva aver avuto da vivo.
Lo fissai con sguardo indagatorio. Ogni minuto che passava la sua espressione mi sembrava sempre più idiota. Chi poteva averlo ucciso? Non sembrava più pericoloso di un cocktail di gassosa e succo di mirtillo. Il mio spirito di detective non sarebbe stato in pace finchè non l'avessi scoperto.
Ma in quelle condizioni come si poteva indagare?
Dovevo cercare di uscire da quella stanza.
No troppo banale, chiunque cercherebbe di farlo.
D'un tratto, il colpo di genio: sicuramente una persona doveva aver visto l'assassino.
E io sapevo chi: la vittima. Non mi restava che interrogarlo.
Presi il cadavere e con il mio sguardo più feroce e dissi:
- Dimmi chi sei tu davvero, maledetto piccolo sgualdrino! -
-. . . - (silenzio)
- Ah così sei un duro eh? Parla! -
- . . . - (silenzio denso di significato)
- Stai attento conosco metodi molto convincenti! -
-. . . . . . . . . - (silenzio decisamente lungo)
-Ok allora mi costringi a... -
- whargroffgrrhuhuhugruntgrunt -
- Con le buone maniere si ottiene tutto -
- uofuofwhargrrgrunt -
- Chi è stata l'ultima persona che hai visto prima di morire? -
- uofuofarghrghriddt -
D'improvviso mi resi conto che le ultime tre frasi le aveva pronunciate Charlie il cane e che le ultime suonavano molto simili a come un cane avrebbe pronunciato “sei un idiota”.
E il caro vecchio Charlie decise di coprirmi di bava mentre la porta si apriva e chi mi aveva portato li apriva la porta e diceva:
-Adesso è proprio venuta l'ora di fare i conti -
Non trovando nascondigli adeguati decisi di restare immobile: forse il mio aggressore poteva percepire solo gli oggetti in movimento, come alcuni tipi di rettile.

Nessun commento: